Galisia 1944-2014

La 4B 2014-2015: Michela Aimonetto, Luigi Azzolini, Edoardo Banche, Fabio Bertolino, Marta Cagna, Giorgio Calò, Asya Camoletto, Virginia Citraro, Giorgio Colombo, Ana Costantinovici, Martina Corino, Mattia Costantino, Clezia De Martino, Davide Fassino, Flavio Galaverna, Laura Gallinati, Anna Lacchi, Filippo Leone, Francesca Olivetti, Gianluca Orso, Martina Pivano, Arianna Pricco, Chiara Sarri, Camilla Trogolo, Federica Vecchio con le professoresse Claretta Coda e M. Elena Coha.

Rievocare, a distanza di settant’anni, le vicende della tragedia avvenuta al Colle Galisia, ove un gruppo di ex-prigionieri inglesi del campo di lavoro allestito a Spineto e di altri campi della pianura piemontese, accompagnati da alcuni partigiani, persero la vita nella tormenta o sotto le valanghe dopo aver superato il valico, poteva a prima vista apparire soltanto un’opera celebrativa priva di apporti umani e storico-culturali inediti.

L’occasione è stata invece offerta dagli studenti del Liceo Scientifico “Aldo Moro” di Rivarolo Canavese che, coordinati e incoraggiati dai loro insegnanti e seguiti dalla docente di inglese, Prof. Maria Elena Coha, nel contesto di un laboratorio storico-linguistico e di Educazione alla Cittadinanza hanno intrapreso l’opera meritevole di tradurre, per la prima volta in maniera integrale e fedele, il libro Alpine Partisan – The Survival of Troper Southon, pubblicato a cura del giornalista Vivian Milroy che ha raccolto la testimonianza diretta di uno dei pochi superstiti, l’inglese Alfred Southon. Pubblicato a Londra nel 1957, non fu mai tradotto integralmente: circolavano solo in fotocopie pochi esemplari di un dattiloscritto con la traduzione eseguita dal signor Giuseppe Fornengo che, come rivela lui stesso nelle poche righe di premessa ha “riportato in sunto tutte le memorie soffermandosi maggiormente sui più notevoli fatti relativi alla Resistenza” e sulle vicende vissute dal protagonista nel corso della traversata del Colle Galisia; inoltre erano state pubblicate nel tempo alcune pagine dei capitoli riguardanti la tragedia alpina, riportati in appendice a vari opuscoli e libri per lo più incentrati sulla Resistenza canavesana.

Il volume di Southon si è invece rivelato molto più ricco e interessante, spaziando dalla guerra nel deserto dove venne fatto prigioniero, ai campi di concentramento italiani, alla fuga dal campo di Spineto e all’ospitalità ricevuta dai contadini locali, fino all’eroica sopravvivenza nella bufera, al salvataggio quasi miracoloso e al ritorno in patria dopo lunghe sofferenze. La traduzione si è rivelata di notevole impegno per l’uso frequente di parole dialettali e gergali, le battute umoristiche di interpretazione non immediata, i dialoghi non sempre scorrevoli, e ha impegnato gli studenti e i loro professori per tutto l’anno scolastico.
Per meglio inquadrare gli eventi descritti si rendeva necessaria quella che all’inizio avrebbe dovuto essere una semplice prefazione di approfondimento storico, affrontata dalla loro insegnante di Storia, Prof. Claretta Coda, che avvalendosi anche della collaborazione di altri studiosi, di testimoni e di soci del Centro Ricerche Studi Alto Canavese, ha raccolto sul territorio le ultime testimonianze della presenza di questi ex-prigionieri inglese e del Campo di Lavoro di Spineto.

Ne è nato un lavoro di ricerca, sia sul campo che sui documenti, che è progressivamente ampliato; i numerosi documenti giunti dall’estero, quasi tutti inediti, hanno permesso di approfondire l’argomento – fino ad ora trascurato dai ricercatori – con episodi della Resistenza visti da altri punti di vista.
Anche la tragica traversata del Colle Galisia del novembre 1944, dove quasi tutti i partecipanti persero la vita, con il naturale seguito di polemiche, congetture e ipotesi più o meno fondate, alla luce delle nuove documentazioni si è potuta analizzare in maniera più serena e obiettiva, in quella che riteniamo essere la sua giusta dimensione storica.
Così quella che sembrava dover essere una semplice premessa al libro tradotto si è rivelata uno studio esauriente, ricco di spunti e aperta a possibili sviluppi di indagini successive, sì da meritare uno spazio preciso ed autonomo.

I frutti di tutti questi lavori non potevano rimanere confinati ad una ristretta cerchia di studiosi, per cui il Consiglio Direttivo del CORSAC – Centro Ricerche Studi Alto Canavese – ha ritenuto giusto e meritevole affidargli alle stampe nella sua collana storica, considerando che bene si inseriscono nelle finalità culturali dell’Ente e contribuiscono a chiarire in modo più obiettivo  questo periodo storico che ha interessato in maniera così drammatica il territorio canavesano.

Il Presidente del CORSAC – Centro ricerche studi Alto Canavese – Giovanni Bertotti

Nel 70° anniversario della Tragedia della Galisia il volume annuale del CORSAC “Galisia 1944-2014” è stato presentato la sera del 24 ottobre 2014 a Cuorgnè, successivamente presso l’aula magna dell’IIS Moro e in altri paesi Canavesani.

Guarda la Photo Gallery 1  (collegamento esterno) La serata a Cuorgnè

Guarda la Photo Gallery 2  (collegamento esterno) La consegna del libro agli studenti.

Guarda la Photo Gallery 3  (collegamento esterno) La presentazione al Moro (4/12/2014).